“…ho sempre creduto che tra le invenzioni umane, quella del “destino” fosse la più subdola , la più perniciosa. Tutto sommato è un modo piuttosto comodo di crearsi un capro espiatorio , sul quale scaricare la responsabilità dei propri fallimenti e persino dei propri trionfi. Anche le vittorie , infatti, prevedono consapevolezza per riuscire ad appartenerci davvero. Non capitano. Esattamente come avviene nella creazione di un’opera d’arte : non capita mai “per caso” ; e se dovesse nascere un bel quadro o una bella scultura senza la mia partecipazione consapevole, essa non mi apparterrebbe. La nostra cultura contemporanea è talmente intrisa del senso della fatalità da averci derubato – rendendoci miseri come mai prima- della possibilità di essere autori della nostra vita. La storia sembra non essere più un valore costruito con lo sforzo quotidiano di ogni individuo, ma solo un incidente di percorso. Avvenuto così, per caso, perché scritto nel destino. A me sembra una terribile idiozia!…
Mario Ferrante