Dal diario di un ritrattista ( II )

“… ho consapevolezza di essere scontato fino alla nausea, ma non posso tacere le sensazioni che sempre mi evoca una spiaggia che ha perso l’allegria dei bagnanti ed il gorgoglio del mare riempie il silenzio dei lidi. In fondo l’estate somiglia un po’ all’amore: lo si vive appieno e lo si apprezza nella sua interezza molto di più, quando il fulgore dei giorni più belli diventa “passato” . Come l’amore diventa “tutto bello” quando lo si veste di quello che è stato, così il mare disvela la sua ricchezza di mistero quando perde il trofeo dei bagnanti e può gloriarsi solo di impronte lasciate. E comincia a vivere su una tela…”